La poesia conserva ancora la sua primigenia funzione: indicare la strada verso casa. Essa quindi è canto, musica, voce, luce che illumina il cammino, oscurità che contiene la scintilla creatrice. È poiesis, sempre e comunque: genesi, creazione, nascita. E non si può che nascere piangendo, urlando, sporchi di sangue. Non c’è altro modo per venire al mondo. E non c’è altro modo per vivere se non attraverso le forme del poetico, che sostanzialmente coincidono, determinandosi a vicenda, con la capacità umana di infondere significato. La poesia è la cosa più umana che ci sia.
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